Formazione Web Design: come è possibile formarsi in Italia?
L’argomento che mi preme trattare oggi è qualcosa che ritengo di grande interesse e che è spesso e volentieri completamente trascurato sia dai web designer freelancer sia dalle agenzie web: la formazione professionale.
Con questa riflessione cercherò di analizzare più nel dettaglio quello che oggi può essere considerato uno dei limiti italiani più grandi, cioè la mancanza di una adeguata formazione sia dal punto di vista accademico che pratico e vedremo insieme come è possibile in qualche modo rimediare a queste mancanze.
Esistono corsi professionali in grado di formare la figura del Web Designer?
I dubbi più comuni che sorgono a chiunque desideri intraprendere questa professione sono i seguenti: esiste un percorso accademico in grado di darmi una giusta formazione in materia? Ci sono delle certificazioni in grado di attestare e riconoscere il mio livello di preparazione? Quali sono i primi passi che devo muovere se da “grande” voglio fare il web designer?
Con frequenza quasi quotidiana in redazione riceviamo e-mail di lettori che desiderano avvicinarsi e intraprendere questa professione ma che non hanno la più pallida idea di come e da dove iniziare. Anche il nostro forum (discussione 1, discussione 2, discussione 3, ecc) è spesso teatro di argomenti simili, e questo non fa altro che sottolineare quanto il problema sia realmente sentito nel belpaese.
Andiamo con ordine e cerchiamo di rispondere a queste domande.
Esiste un percorso accademico in grado di darmi una giusta formazione in materia?
La risposta a questa domanda purtroppo non è molto positiva. Esiste qualche percorso universitario che timidamente abbraccia alcuni argomenti ma, “alcuni argomenti”, non equivalgono ovviamente ad una formazione che possiamo considerare ottimale per imparare a svolgere questo lavoro in modo professionale e competente.
Per esempio il corso di laurea in Informatica è in grado di dare delle buone basi nell’ambito dello sviluppo/programmazione e potrebbe andare bene per chi è indirizzato più verso lo sviluppo. Per la figura del web developer infatti un corso di laurea in informatica potrebbe essere una buona base di partenza. Perché considerarla solo una base di partenza? La risposta è molto semplice e basta analizzare il piano di studio del corso di laurea in Informatica di una qualsiasi Facoltà italiana per rendersi subito conto dell’enorme carenza di argomenti che sono invece indispensabili per svolgere questa professione.
Per chi è più orientato verso il lato creativo, una buona base di partenza potrebbe essere un corso di laurea in Graphic Design dell’Accademia delle Belle Arti scegliendo poi il piano di studi più indicato. Generalmente questi sono percorsi più indirizzati alla comunicazione d’impresa o all’editoria, come dimostra il piano di studi, ma delle solide basi di Graphic Design sono comunque necessarie per comprendere come veicolare nel modo migliore il “messaggio” che si intende comunicare attraverso il web.
Un altro corso di laurea che sembra interessante è quello proposto dalla Facoltà di scienze matematiche che dispone di un corso in Tecnologie web e multimediali, il cui piano di studio sembra avvicinarsi più degli altri a quello che potrebbe essere il percorso ideale per formare un web designer. Ma anche qui oltre a notare la mancanza di argomenti fondamentali dobbiamo prendere in considerazione il fatto che la maggior parte dei docenti che tengono questi corsi non hanno quasi mai svolto davvero questo lavoro e hanno un’infarinatura prettamente teorica sugli argomenti che trattano, e questo ovviamente limita sensibilmente la loro competenza pratica: com’è che si dice in certi casi? Se non fai, non sai.
Questo è quello che io considero l’errore più comune del sistema accademico italiano (e non vale solo per il settore informatico). Ho assistito a delle lezioni universitarie di web design stracolme di concetti teorici e definizioni che con il nostro lavoro non hanno quasi nulla a che vedere.
A cosa mi serve seguire le lezioni di un simile modulo? A raggiungere una laurea che presto o tardi arricchirà il mio curriculum. Ma siamo proprio sicuri che in questo settore i titoli valgano qualcosa? E veniamo qua alla seconda domanda che ci siamo posti all’inizio di questa riflessione e alla quale tenterò di dare una risposta tra qualche paragrafo.
Il settore del web design abbraccia tantissimi aspetti e settori, si va dall’usabilità all’accessibilità, dall’architettura dell’informazione alla User Experience, che sono solo alcuni degli aspetti più importanti alla base della progettazione di qualsiasi tipologia di sito e che vengono ancora prima dei fogli di stile, del markup html e dei linguaggi di programmazione.
Esistono diversi percorsi accademici che abbracciano alcuni degli argomenti che ci possono interessare ma come abbiamo visto al momento attuale manca un corso di laurea strutturato ad hoc.
Ci sono delle certificazioni in grado di riconoscere e attestare il mio livello di preparazione?
Un’altra delle domande più comuni è quella che riguarda le certificazioni informatiche o i titoli di studio in grado di riconoscere e attestare ufficialmente il nostro livello di preparazione. Esiste qualcosa del genere? Anche qui, ahimè, la risposta è purtroppo negativa.
Innanzitutto facciamo una prima distinzione perché esistono certificazioni e “certificazioni”. Quando si parla di certificazioni bisogna togliere dal mercato tutte quelle “pseudo certificazioni” rilasciate e create da aziende private (più o meno note) il cui unico valore è quello percepito dall’utente (dovuto alla notorietà dell’azienda che la rilascia). É bene dire che queste certificazioni non hanno nessun valore legale poiché non sono riconosciute da nessuno, si tratta di semplici fogli di carta stampati dalla ditta di turno. Come ho già scritto a qualcuno sul nostro forum mesi addietro, in realtà il loro valore legale è identico a quello che potrebbe avere una ipotetica YIW Certified, cioè zero!
Detto questo, si potrebbe parlare delle certificazioni, quelle vere, quelle riconosciute legalmente e che danno punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici, crediti formativi all’università, ecc. No, non sto parlando dell’ECDL (quella più conosciuta e commercializzata), ne esistono svariate per il settore dell’IT, basta per esempio guardare sul sito di Prometric o su quello di Pearson Vue, due dei leader mondiali che si occupano di certificazioni.
Il problema però qui è un altro, per il settore web design le certificazioni sono quasi del tutto inesistenti. Anzi, possiamo togliere quel “quasi”.
Le certificazioni che più si potrebbero avvicinare al mondo del web design sono le certificazioni Adobe. Tra le principali messe a disposizione da Adobe troviamo le ACE (Adobe Certified Expert) e le ACA (Adobe Certified Associate). Tralasciando le ACA che a parer mio trovo molto superficiali e create solo per un puro ritorno economico restano le ottime ACE.
Il problema però è che Adobe certifica il grado di preparazione sui propri applicativi, quindi troviamo una certificazione su Photoshop che non c’entra nulla con il web design, ma certifica unicamente la preparazione generale sull’applicativo il quale nasce più per il settore del fotoritocco che per la grafica web. Di conseguenza il programma di certificazione è pieno zeppo di argomenti che riguardano fotoritocco, manipolazione dell’immagine, luci, ombre, calibrazione dei colori per la stampa, ecc… tutti argomenti che nulla, o quasi, hanno a che fare con il web design.
La conclusione è dunque che al momento attuale non esiste nessun tipo di certificazione in grado di attestare le competenze di un web designer.
E quindi come posso dimostrare le mie competenze?
Fortunatamente in questo settore i nostri lavori parlano da soli, ci dicono subito se siamo dei bravi grafici, degli esperti sviluppatori, degli abili progettisti o altro.
Perché mai allora un datore di lavoro in cerca di uno sviluppatore o di un grafico web dovrebbe cercare eventuali certificazioni o titoli di studio presenti sul nostro curriculum? Ce n’è davvero bisogno?
In questo settore il vero curriculum è il nostro portfolio. Noi siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo o pensiamo di fare.
E allora come posso imparare? Devo emigrare?
I modi per imparare, formarsi e accrescere le proprie competenze fortunatamente ci sono senza la necessità di dover emigrare. Il problema è che bisogna però investire su se stessi per riuscirci. Come?
Se vogliamo migliorare le nostre conoscenze, le nostre capacità e di conseguenza il nostro ritorno economico, bisogna investire una certa cifra annua per la nostra formazione professionale. Che siano corsi/videocorsi organizzati da esperti del settore, libri, workshop, poco importa. La cosa veramente importante – se vogliamo davvero crescere – è capire che non si può diventare dei professionisti inventandosi web designer dopo aver letto un po’ di articoli e qualche guida qua e la su internet.
Non dobbiamo avere paura di investire su noi stessi, tutto ciò che spendiamo per migliorarci con il tempo ci viene restituito indietro moltiplicato per dieci, a volte anche per venti.
Ti racconto una mia piccola esperienza personale cercando di riassumerla in pochissime righe:
Molti anni addietro – ti parlo del 1996 per la precisione – con mio padre ho messo su un’attività commerciale molto redditizia nel settore ittico. Poco dopo la fine del millennio abbandonai quella attività nel fiore del suo splendore, contro il volere della mia famiglia, per qualcosa di ignoto ma che ardeva già da qualche anno dentro di me. La passione per l’informatica e il web. Con i risparmi messi da parte in quegli anni andai via di casa, mi trasferii in Piemonte a frequentare un corso che, tirando le somme, dieci anni fa mi costò circa cinquemila euro.
Quel corso mi ha cambiato la vita.
Formazione Web Design: E se non ho un capitale da investire?
Nel caso in cui tu non possieda un cent da investire sulla tua formazione, non temere, nulla è perduto.
La formazione da autodidatta
Oggi ci sono diversi modi per formarsi anche a costo zero. Come? Questo può essere fatto da autodidatta, con costi più bassi o in alcuni casi addirittura nulli.
Pro
Il web è un archivio eccellente, un pozzo in cui puoi attingere a pieni mani: tutorial, lezioni, forum, blog, se la lingua inglese per te non è un problema sono davvero tantissime le risorse a disposizione per formarti e rimanere costantemente aggiornato.
Contro
Tutto questo però richiede un tempo notevolmente maggiore per apprendere. Non ci sarà mai nessuno a correggere i tuoi errori o indicarti le migliori pratiche da seguire in determinati progetti. Imparerai costantemente dai tuoi errori che con il tempo saranno sempre di meno. E dovrai sbagliare tanto per imparare tanto.
Formazione Web Design: Lo stage aziendale
Un altro modo per imparare (quasi) a costo zero è quello di proporsi come stagista in aziende che ritieni degne di interesse.
Pro
Svolgere sei mesi di lavoro in una di queste aziende, anche se si tratta di lavoro non remunerato, può equivalere in termini di formazione a dieci anni di studio da autodidatta. Anche questo te lo dico per esperienza personale, durante quel corso di cui ti parlavo prima sono stato in stage in una delle migliori aziende che c’erano in quel periodo in Piemonte, a Novara. In un solo mese di stage ho imparato quello che da solo avrei imparato in circa cinque anni, grazie anche a tre colleghi preparatissimi che sono stati i miei mentori. Per non parlare poi delle opportunità di lavoro che ti si possono presentare se riesci a metterti in evidenza: per quanto mi riguarda alla fine del periodo di stage mi hanno fatto un’interessante offerta di lavoro sempre nella stessa azienda, dove – i docenti mi avevano avvisato prima – era quasi impossibile entrare. E infine non è da sottovalutare il fatto che, per chi studia, lo stage da diversi crediti formativi.
Contro
Per tutto il periodo dello stage non puoi contare su uno stipendio mensile, quindi devi avere in qualche modo una fonte di sostentamento esterna, che sia la famiglia o un altro lavoro (anche da freelance magari).
Perchè siamo sempre indietro? Ecco alcune domande che dovremmo porci tutti
Perché in Italia si trovano tanti (presunti) web designer che si ostinano ad impaginare i loro siti utilizzando ancora le tabelle quando questo metodo da più di un decennio è stato ritenuto non idoneo dal W3C?
Come pensa di competere sul mercato un web designer che lavora ancora oggi senza conoscere in modo approfondito l’utilizzo dei fogli di stile che sono la linfa vitale del web?
Perché Jeffrey Zeldman, Chris Coyier, Eric Meyer e molti altri utilizzano gli standard web raccomandati dal W3C già da più di un decennio mentre da noi ancora oggi si tengono corsi di web design dove insegnano a creare siti con le tabelle o con gli editor visuali?
Ecco, queste sono solo alcune delle domande che dovremmo continuarci a porci ininterrottamente fino a trovare una risposta esauriente. Questo significa essere almeno dieci anni indietro. E tutto poi finisce per riflettersi involontariamente su tantissime altre cose.
Il consiglio
Dedica TOT ore a settimana alla tua formazione, alla tua crescita professionale, segui ogni tanto un corso di aggiornamento/formazione, leggi almeno un libro al mese su argomenti che riguardano il tuo settore.
Ti riporto una piccola citazione che ho impresso nella mia mente diversi anni addietro: «Se nei prossimi dieci anni leggerai un libro al mese riguardante la tua attività, con quei centoventi libri diventerai uno dei più grandi esperti che esistano nel tuo campo.» (Jim Rohn).
Conclusione
Concludo questa riflessione con una semplice frase: ricorda che il tuo “domani” sta in quello che decidi di fare “oggi”.
Adesso sono curioso di conoscere il tuo pensiero in merito all’argomento trattato, e mi rivolgo anche e soprattutto a te che ancora non hai preso attivamente parte alle discussioni nate su YIW: esponiti, dicci che cosa ne pensi e raccontaci la tua esperienza!
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