10 domande da porsi prima di aprire la partita Iva
Il posto fisso non esiste più. Per i giovani che escono dalle università il sogno di trovare un posto fisso che rispecchi il percorso di studi intrapreso si infrange presto nella dura realtà del mondo del lavoro, facendo perdere qualsiasi speranza.
Il prolungarsi della crisi economica e finanziaria che sta attraversando la nostra società sta pian piano trasformando le nostre abitudini di lavoro. Via il vecchio per far posto al nuovo.
Così, spinti dalle numerose possibilità potenzialmente offerte dal web, nasce la tentazione di mettersi in proprio. E c’è chi questa scelta l’ha fatta. Con successo anche. Ha aperto una partita Iva e guadagna attraverso vendite di ebook, consulenze, creazione di siti internet e blog, pubblicità e affiliazioni, creazione di banner, etc…
Sono il popolo dei freelance. Possono lavorare anche da casa. Possono lavorare a qualunque ora. Possono andare in vacanza quando pare loro. Qualcuno, quando parla di loro, dice che sono stati fortunati. O forse, si sono fatti le domande giuste!
Già. Le domande giuste!
Ma quali sono le domande giuste da farsi prima di mettersi in proprio? Prima di aprire una partita Iva? O costituire una società?
Parliamoci chiaro. Se hai già una bella idea per un potenziale business, prima di prendere qualsiasi decisione rispondi sinceramente a queste domande.
1) Sto facendo il passo più lungo della gamba?
Non è che stai pensando di metterti in proprio e aprire la partita Iva perché nelle ultime due settimane i tuoi due unici clienti ti hanno chiesto la fattura? Spero di no. Perché se è così, non andrai molto lontano.
2) Ho veramente una buona idea?
Devi offrire un prodotto o un servizio che la gente vuole, che sia innovativo, che la gente desidera e che è disposta a pagare perché soddisfa un bisogno. Devi avere ben chiaro cosa vuoi vendere, a chi vuoi vendere e come vuoi produrre ciò che vendi. Inoltre devi avere ben chiaro quali sono i benefici differenziali che la tua idea può produrre per i tuoi potenziali clienti.
3) Ho un capitale per l’avvio?
La ricerca delle fonti di finanziamento è il primo passo da compiere. Per avviare qualunque impresa (anche piccola), prima di tutto, avrai sicuramente bisogno di un piccolo capitale per pagare le spese per avviare e sviluppare il tuo progetto.
Il primo passo da fare è quantificare il fabbisogno finanziario necessario per l’avvio della tua impresa. Quanti soldi occorrono? E dove prenderli? Le principali fonti di finanziamento a cui si può ricorrere sono il capitale proprio, il capitale di rischio, i finanziamenti ordinari e i finanziamenti agevolati.
4) L’impresa può essere gestita solo da me? Oppure prevede dei soci? Se sì, ho delle valide persone di cui fidarmi?
Le idee non camminano da sole. Hanno bisogno di buone gambe per camminare e per andare lontano. Chiediti se il tuo business può essere gestito solo da te. Se non lo è, il consiglio è quello di circondarti di persone che condividono i tuoi stessi scopi e obiettivi.
5) Sono veramente determinato? Quali sono i motivi per cui voglio iniziare la mia impresa?
La tenacia e la determinazione sono amiche del successo. Quando si ama ciò che si fa si è già a metà dell’opera. Con la passione, la tenacia e la determinazione la propria impresa diventa un tutt’uno con la propria vita. Difficile scindere lavoro e vita privata.
6) Chi sono i miei concorrenti e come operano?
Perché i tuoi potenziali clienti dovrebbero scegliere proprio te? Come posso distinguermi da loro? L’analisi della concorrenza ti permette di valutare diversi fattori distintivi: prezzo, differenziazione, attributi del prodotto/servizio, costi.
Analizzare i concorrenti ti permette di avere contezza non solo delle loro caratteristiche e delle loro strategie, ma ti permette soprattutto di avere delle valide valutazioni critiche sulle loro peculiarità.
7) A cosa sono disposto a rinunciare per la mia attività?
Sei disposto a sacrificare qualcosa per perseguire il tuo scopo? La sicurezza ad esempio. Essere imprenditori e mettersi in proprio vuol dire lavorare spesso in un clima di incertezza. Il rischio imprenditoriale o il rischio che qualcosa vada storto, ad esempio. La salute. Qualcuno ce la perde anche! Il denaro e la stabilità di uno stipendio fisso. Sono tutte cose da mettere in conto.
8) Che piani prevedi per i prossimi 3 o 5 anni? Ho bisogno di un business plan?
La fase della pianificazione è un momento cruciale. Un momento molto importante. Ricorda, chi non pianifica, in realtà sta pianificando di sbagliare!
Attraverso la pianificazione potrai stabilire i tuoi obiettivi e le linee guida per concentrare tutti i tuoi sforzi affinché questi siano raggiunti. Lo strumento che ti permette di pianificare al meglio la tua attività è il business plan. È attraverso il business plan che riuscirai a sintetizzare i contenuti e le caratteristiche della tua attività.
9) Quali sono i principali costi e ricavi della mia attività?
Ogni business è diverso da un altro e ha esigenze diverse, differenti necessità di cash-flow (flussi di cassa) a seconda degli stadi di avanzamento e investe in attrezzature e tecnologie a seconda del settore in cui si inserisce. Per questo motivo è opportuno quantificare i costi di struttura necessari alla produzione del prodotto o del servizio.
Ai costi di struttura aggiungerai tutti quei costi fissi o variabili come ad esempio i costi amministrativi, l’affitto del locale, l’assicurazione, i costi per i servizi, le tasse e i contributi. Occorre quindi procedere ad una analitica stima di tutti i costi da sostenere, sia nei primi mesi di vita del business, che a regime.
Allo stesso modo dovrai stimare i ricavi. Il flusso di ricavi rappresenta il denaro che l’impresa guadagna da ogni cliente. I ricavi possono derivare dal trasferimento della proprietà di un bene, da un canone d’uso, da un canone di sottoscrizione, da un canone di noleggio, da introiti pubblicitari, da affiliazioni, da compensi o consulenze, etc…
10) La scelta del tipo di azienda
Una delle prime scelte che devi fare prima di metterti in proprio è quella della scelta della forma giuridica che dovrà assumere la gestione tenendo conto degli scopi che si intendono perseguire.
Si tratta di stabilire, in pratica, se lavorare individualmente o associarsi con altre persone, costituendo una società. Se scegli quest’ultima soluzione, dovrai decidere il tipo di società da costituire: società di capitali o società di persone (tranquillo, in uno dei prossimi articoli ti spiegherò le differenze).
È molto importante che tu abbia sin da subito le idee chiare sulla forma giuridica della tua impresa, poiché le scelte effettuate all’inizio possono rivelarsi, in un secondo momento, inadeguate se non addirittura antieconomiche. Un errore nella scelta della forma giuridica può determinare un sottodimensionamento o un sovradimensionamento dell’impresa che può generare, in entrambi i casi, ulteriori costi.
Per questo motivo è opportuno che tu ti rivolga a un commercialista di fiducia che ti aiuti nelle giuste scelte. Il rischio di far da soli è quello di commettere inutili ed evitabili errori che ti faranno incorrere in multe e sanzioni amministrative e fiscali.
E tu? Cosa ne pensi? Ti viene in mente qualche altra domanda da farsi prima di mettersi in proprio e aprire la partita Iva?
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[…] Il posto fisso non esiste più. Per i giovani che escono dalle università il sogno di trovare un posto…
[…] hai letto il mio precedente articolo sulle “10 domande da farsi prima di aprire la partita Iva” probabilmente ora…
[…] cosa abbiamo detto nell’articolo “10 domande da porsi prima di aprire la partita Iva”? Chi non pianifica, in realtà…