Startup Weekend Catania: imprenditoria, innovazione e passione
Non siamo i primi a parlare dello Startup Weekend che si è tenuto a Catania lo scorso fine settimana: alcuni blog del settore hanno già riportato resoconti più o meno dettagliati dell’evento.
Noi abbiamo voluto prenderci un giorno in più per metabolizzare la nostra esperienza di “coach” e per trovare le parole più giuste per descrivere il week end appena vissuto da un punto di vista meno formale: lo sapete, siamo degli inguaribili romantici, ci piace vivere ogni esperienza “di petto”, per poi raccontarla e raccontarci nel modo più spontaneo possibile.
Perciò eccoci qua. Tutto ha avuto inizio venerdì…
Venerdì 25 Maggio – Presentazione dell’evento e dei progetti
Quando ormai siamo certi di esserci persi nella zona industriale di Catania, scorgiamo il logo “Beasy Bureau“. Perdiamo altri 10 minuti per capire come entrare nel cortile, giusto per non smentirci, e infine parcheggiamo. Siamo un po’ in ritardo, ma l’atmosfera è cosi vibrante e carica di aspettativa che nessuno sembra farci caso, cosi ci presentiamo, ritiriamo i nostri badges e prendiamo posto nella sala.
In pochi minuti la stanza è affollatissima, e le persone sono costrette ad accalcarsi in ogni angolo pur di seguire la presentazione. Del resto ci si aspettava la partecipazione di 40 persone, e siamo quasi 90: un vero trionfo.
Inizia la presentazione dei progetti: ogni partecipante ha a disposizione 60 secondi per dirci a grandi linee chi è, qual è la sua idea e di che cosa ha bisogno. C’è chi ha grandi sogni e parla di ecologia; chi è giovane e vorrebbe creare un caffè letterario a Catania; chi vuole dare un’impronta “social” alle proprie idee e chi ha grandi sogni per la propria terra. Si parla di un motore di ricerca in grado di “filtrare” le opinioni degli utenti, di supermercati, di uva, di bottiglie di vino da sanare, di burlesque e di biciclette. Passando da un’idea all’altra, perché sessanta secondi sono pochi, è vero, ma se c’è entusiasmo e voglia di mettersi in gioco possono bastare.
E’ arrivato il momento di votare: ci avviciniamo al tabellone armati di post-it, ma come “mentor” dell’evento non possiamo dare il nostro voto e ci dispiace, perché ci sono idee che meritano e che ci piacerebbe premiare.
Intanto è pronto il buffet, offerto dalla Cucina dei Colori: andiamo a spiluccare qualcosa, e quando torniamo in sala il verdetto è definitivo: passano il turno 11 progetti dei 28 presentati: GameBet, Condividual, AroundMe, FlaskLab, Glocal, GDG Bottle, Te l’avevo detto, Burlesque, Opinion Analysis, Centesimo Drive, ArteUVA.
Concludiamo la serata tra pacche sulle spalle e complimenti: nonostante la delusione di alcuni tra gli eliminati il clima è sempre spontaneo e accogliente, tanto che i ragazzi le cui idee non sono state selezionate si uniscono ai team dei progetti finalisti, e lo fanno con uno spirito di compartecipazione più unico che raro.
Sabato 26 Maggio – E’ ora di lavorare..
E’ arrivato il momento di dare il nostro contributo come “coach” dell’evento: cominciamo a parlare con i ragazzi, cercando di capire le loro esigenze per questo week end: del resto le aspettative sono alte, visto che hanno poco più di 30 ore per definire le loro strategie aziendali e mettere giù una presentazione solida e capace di impressionare positivamente gli investitori…eh si, perché domani tra i giurati (Working Capital, Vertis SGR, Fondo Ingenium di Meta Group, Giovani Imprenditori di Confindustria Catania, e Top-IX) ci saranno anche degli investitori ad ascoltare i loro pitch!
Il team di ArteUva ci chiede informazioni su quello che è il nostro pane quotidiano: grafica e WordPress. Gli diamo qualche dritta, lavoriamo sul design di un buon logo e buttiamo giù qualche idea per un eventuale sito web. Dopo mezz’ora siamo ad un altro tavolo, con un altro team: cerchiamo qualche spunto per dare un’impronta “social” al progetto dei ragazzi di GDG Bottle: il progetto è ambizioso ma interessante, e le idee non mancano.
I ragazzi sono in fermento e si lavora con passione ed entusiasmo. Si viene a creare una sinergia quasi immediata, palpabile, tanto che incontrandosi nei corridoi o davanti alla macchinetta del caffè interagiamo tutti – coach, partecipanti, organizzatori – con spontaneità, come se lavorassimo insieme da una vita.
Cerchiamo di ritagliarci anche un po’ di tempo per seguire alcuni speech particolarmente interessanti, come quelli di Mario Cartia di EtnaTraining e di Giuseppe Suriani, CEO di Eralos3, che consiglia ai ragazzi come tenere una presentazione d’impatto.
La giornata scorre veloce e in un attimo è già sera: la stanchezza inizia a farsi sentire, anche se l’umore di tutti è alle stelle e c’è ancora tanta voglia di fare.
Domenica – la resa dei conti
La domenica è piuttosto frenetica: mancano poche ore alla presentazione finale dei progetti, e l’emozione si fa sentire.
C’è chi salta il pranzo per rivedere il progetto e chi cronometra il proprio pitch, chi fuma una sigaretta dopo l’altra e chi chiede un ultimo “aiuto” ai coach prima della presentazione finale. Iniziano i pronostici sul vincitore, ma noi cerchiamo di non sbilanciarci troppo.
Quello che pensiamo quando ci chiedono chi possa vincere è il classico cliché su cui vorremmo evitare di inciampare, ma tant’è: questi ragazzi sono tutti dei “vincitori”. Lo sono perché capaci di mettersi in gioco e di mettere in discussione le proprie idee; perché semplicemente le hanno, le idee, e se le tengono ben strette; perché hanno la voglia e la grinta di passare un fine settimana costruttivo, per il piacere di fare parte di una squadra, di un sogno, di un progetto comune in cui credere.
Anche oggi ci ritagliamo uno spazietto per seguire gli speech di Tony Siino di Rosalio Blog e di Antonio Tomarchio, CEO dell’azienda Beintoo e vincitore di Le Web, il più importante evento europeo dedicato alle start up digitali.
Ci siamo, è arrivato il momento della verità. I giudici sono seduti in prima fila, insieme agli investitori, ed è ora di cominciare con le presentazioni.
I ragazzi hanno lavorato duro e anche se qualcuno inciampa a causa dell’emozione non ci si fa caso, tanto il clima è informale. Non sappiamo ancora chi vincerà, ma per quanto ci riguarda ogni progetto si merita il nostro applauso, proprio perché abbiamo avuto modo di capire quanta passione si nasconde dietro ogni iniziativa.
Rullo di tamburi…
Ci prendiamo una pausa per un caffè (ne approfittiamo per fare qualche foto) ed è già ora di rientrare per assistere alla promozione.
I ragazzi di Glocal (rinominata in “Clap Trip”) vincono il premio come “migliore app mobile”. Medaglia di bronzo per Opinion Analisys, che si aggiudica il terzo premio; medaglia d’argento per i ragazzi di GDG Bottle e, come previsto dai più, medaglia d’oro per il simpaticissimo Carlo Puglisi, con il suo “Te l’avevo detto” (un nome, una garanzia!)
Il clima è festoso, anche per chi non è rientrato tra i vincitori: la maggior parte dei non classificati fa spallucce: “Non importa, tanto mica lo abbandono qui il mio sogno, anzi, vado avanti con più passione di prima”, una frase che sembra uscita da un film, ma che la dice lunga sulla motivazione e sulla forza di volontà dei nuovi “startuppari”.
Non resta che dire…grazie.
Vorremmo concludere con un “tanto di cappello” a chi ha reso possibile questo evento. Perciò non possiamo non spendere due parole per Rocco Miccichè, Peppe Sirchia e Alessio Vasta: con il loro impegno e con la passione che hanno dimostrato hanno dato vita ad un’occasione unica fatta di condivisione, di simpatia e di professionalità.
Grazie, perché eventi come quello che abbiamo appena vissuto ci ricordano che anche in un paese “spento” come il nostro c’è ancora una possibilità per le menti che, nonostante tutto, si ostinano a brillare.
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