Legal Design JAM: una ventata di novità
Le mani nella marmellata: non teoria, ma pratica, subito, guidata dai migliori esperti che si sporcheranno le mani insieme ai partecipanti.
Cosa succede l’11 febbraio a Milano, al TAG Milano ?
Grafici e giuristi uniranno le loro forze e competenze, per creare contratti migliori, basati sulla facile leggibilità. Come in una jam session musicale ci si ritrova ad improvvisare, a creare ed innovare assieme. Questo è il Legal Design Jam.
Una materia innovativa che vede gli italiani leader nel mondo, senza ancora saperlo.
Un Evento Internazionale A Milano Per Designer E Professionisti Del Web
È da qualche anno che seguo il mondo legale del web internazionale.
Ci sono novità incredibili, che non ci mettono in secondo piano.
Ma c’è un settore nel quale gli italiani stanno emergendo, e ancora non se ne sono accorti: è il legal design.
All’estero sono disperati dalle leggi complicate da leggere, dai documenti legali prolissi, dall’impossibilità di applicare standard di qualità alla scrittura dei contratti.
Ma ci sono persone, nel mondo, che se ne occupano.
Incredibilmente ho scoperto che i migliori sono italiani, e sono quasi tutti all’estero, dalla Finlandia agli Stati Uniti.
Per un motivo non banale, segnatevelo: noi abbiamo sempre uno sguardo d’insieme, non facciamo solo per fare.
Ci chiedono un colore rosso ? Noi, per natura, vogliamo capire perché. Poi troviamo il migliore colore rosso del mondo.
Stefania Passera è una dottoranda alla Aalto University di Helsinki, e, dopo un passato come graphic designer, ora si cimenta nello sviluppare soluzioni visive per poter rendere i contratti più leggibili e comprensibili. Sua è l’idea del
Legal Design Jam: una serie itinerante di eventi in cui condividere con gli altri l’approccio visivo che ha sviluppato nella sua ricerca.
Il Legal Design
Il legal design richiede prima di tutto grafici, poi consulenti legali e sviluppatori informatici.
Non si tratta solo di fare un contratto bello esteticamente, ma facile da leggere. Usando sapientemente tipografia, layout, colori e grafici (assieme alla cosiddetta plain language) è possibile creare soluzioni che aiutano il lettore a comprendere e memorizzare meglio i contenuti testuali.
Per questo è necessario unire anche i giuristi, che sappiano mettere l’accento su alcuni aspetti, e i programmatori, per dare interattività al documento legale, solo nell’ottica di facilitarne la lettura
Come Fanno Nel Mondo ?
Dopo aver indicizzato personalmente oltre 1600 contratti del web ho visto molte soluzioni.
All’estero stanno concentrando tutto in una unica pagina con tutti i testi legali; questo impone una progettazione della comunicazione contrattuale che ancora non ci è familiare.
Nel realizzare queste nuove impaginazioni partono da un elenco di articoli contrattuali, come è ben noto ad avvocati e a consumatori.
Ma i designers vanno oltre: non basta mettere tutte le informazioni possibili su una pagina, perché è impossibile non venir sopraffatti dalla loro quantità (il cosiddetto fenomeno del cognitive overload). Bisogna pensare anche alla
presentazione. Servono strutture visive che comunichino come leggere il documento nel giusto ordine e quali sono le parti a cui prestare più attenzione.
Per questo programmatori e consulenti legali devono imparare a collaborare con i grafici e dar loro fiducia su quello che sanno fare meglio.
Nel mondo legale c’è bisogno di chiarezza, non tanto per comunicarla ai terzi, ma per permettere alle imprese di usare le regole del gioco.
È norma che qualcuno scriva il contratto, e tanti soggetti nelle imprese debbano poi applicare le stesse regole allo stesso modo. Non ci riescono.
Perché?
Perché per i bambini si sono semplificati anche i libri di storia, ma per i contratti si è creduto di poter fare il migliore interesse dell’azienda scrivendo a caratteri microscopici le condizioni contrattuali. Questo approccio va contro ad ogni principio su cui si basa una comunicazione chiara ed efficace. Il problema dei contratti non è giuridico, ma comunicativo. Chiunque non sappia parlare e scrivere il “legalese” è automaticamente escluso dal comprendere pienamente un documento legale. E questo è un grande problema, perché nelle aziende coloro che devono applicare le regole contrattuali non sono gli avvocati.
Ora le aziende del web hanno capito che è importante avere contratti scritti (e comunicati) bene, per poterli rispettare loro stesse, i propri fornitori ed i propri clienti, così da poter dar vita a migliori relazioni commerciali.
Ripeto: alcuni dei migliori pionieri del legal design sono italiani. Molti dei quali si riuniscono oggi a Milano, e gli osservatori internazionali se ne sono già accorti. Il Legal Design Jam dell’11 Febbraio offre un importante occasione per poter vedere ed imparare quale sia il probabile futuro della comunicazione legale. Ed un nuovo mercato tutto da sfruttare per i designers e programmatori più ambiziosi.
Quali Grafici Cerca Il Mercato ?
Giovani, aperti, pronti a colonizzare un nuovo settore, pronti a portare idee innovative nella composizione di una pagina contrattuale nella sua lettura, coinvolgendo strumenti di lettura interattiva e cooperativi.
Insomma: giovani pronti ad innovare.
Il mercato li cerca. E non li trova.
Voglia di eccellere ? Vediamoci l’11 febbraio 2014 al Legal Design Jam.
Non c’è da aspettare una seconda occasione.
Il momento è qui. Il momento è ora.
Per restare aggiornati:
1. Iscrizione: Evenbrite – 11 febbraio 2014
2. Twitter: @StewieKee
3. Il sito: Legal Design Jam
Data: il 10 Febbraio 2014
Città: Milano
Location: Talent Garden
Indirizzo: Via Merano, 16, Milano
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